lunedì 25 febbraio 2008

Scheda biografica di Alessandro Rabezzana

ALESSANDRO RABEZZANA

Nasce a Chieri in provincia di Torino nell'anno 1957 da Giovanni Secondo Rabezzana e Donnaz Giovanna.

Il padre era un Ufficiale dell'esercito Sabaudo che molto aveva combattuto nelle varie battaglie per l'unità d'Italia e con l'unificazione del Regno fu prima messo a riposo e poi venne richiamato e trasferito a Milano dove venne addetto alla preparazione ed addestramento delle truppe dell'Esercito Italiano; il suo eccellente stato di servizio è documentato da innumerevoli riconoscimenti scritti e diplomi di cui uno datato 23 Giugno 1859 a firma di S.A.R. Eugenio di Savoia e del Conte Camillo Cavour.

Alessandro, dopo una prima preparazione scolastica della quale non si hanno notizie, frequentò a Milano, dove si era trasferito con il padre, la Società d'Incoraggiamento d'Arti e Mestieri dal 1881 al 1883 e risultò sempre premiato come alunno meritevole ed encomiabile con la piccola medaglia di rame e nel 1882, ricevette la “Menzione Onorevole in vista della applicazione e capacità mostrate nell'attendere quale allievo ordinario al 1° Corso delle lezioni di Geometria e Disegno Geometrico”, emergono quindi le sue doti per le materie tecniche testimoniate anche da altri riconoscimenti scolastici relativi al Disegno di Macchine.

Non si hanno precise notizie circa il suo arrivo a Castell'Azzara chiamato dalle industrie minerarie ma questo avvenne all'incirca nell'ultimo decennio del 1800, venne assunto come tecnico alla miniera del Siele di proprietà Rosselli e stabilì la propria residenza a Castell'Azzara allora frazione della Contea di Santa Fiora.

Si fece subito notare per il suo ingegno e l'intelligenza applicativa che lo fece “inventore” di numerosissimi congegni per migliorare le tecniche di lavorazione e veniva chiamato dai vari Direttori delle altre miniere per risolvere problemi legati alla tecnologia, divenendo per molti motivi quasi insostituibile, si fece benvolere dagli operai che trattava da pari e per suggellare il legame con la terra Castell'Azzarese sposò Anna Ricciarelli, di famiglia agiata.

Tra le invenzioni più notevoli di Alessandro riportiamo:

- un sistema di bloccaggio per le gabbie di calata nei pozzi delle miniere, in caso di rottura della gomena di fili d'acciaio;

- un caricatore automatico per forni a torre (brevettato);

- in sistema di sgancio ed aggancio automatico per i vagoni.

Si fece anche distinguere per il suo impegno sociale ed infatti è a lui che si deve la fondazione della prima cooperativa amiatina di nuovo tipo che si formò proprio a Castell'Azzara nel 1891 come emanazione della Società di Mutuo Soccorso e trovò poi la propria sede nello stabile edificato nel 1897 dalla stessa Società Operaia realizzato per il suo forte impegno ed a cui dedicò gli ultimi anni della sua vita. A lui, successivamente fu dedicato il nome della Cooperativa e all'esterno dello stabile è conservata la lapide che fu collocata dopo la sua morte che ben ne definisce il carattere e la personalità: Al fondatore di questo sodalizio / Alessandro Rabezzana / che precursore fra noi dell'organizzazione di classe / fissò il punto di partenza / delle nostre rivendicazioni / i soci della società operaia /deplorandone la perdita..

L'apertura e messa in funzione della Miniera di Cortevecchia, di proprietà della Società Santa Fiora Mercury (costituita a Londra nel 1895 con un capitale di 4 milioni di lire), facente capo ai Marchesi Carlo Ginori Lisci e Giorgio Fossi, che avevano acquistato dal duca Bosio Sforza-Cesarini i terreni e il diritto di sottosuolo, segnò un importante passaggio nella vita di Alessandro , infatti in questa miniera vennero subito installati un forno a tino ed uno del tipo Cermac-Spirek che incominciarono, nel 1900, a produrre il primo mercurio.

Il forno Cermac-Spirek a causa della tipologia delle rocce trattate, dava qualche problema e risultava poco produttivo, i marchesi Ginori Fossi, saputo di questo ingegnoso meccanico, lo chiamarono a Cortevecchia ed Alessandro ideò e costruì, partendo dal forno Cermac-Spirek, un nuovo forno con le importanti innovazioni da lui ideate, per adattarlo al tipo di minerale che doveva essere trattato. Il forno modificato consisteva essenzialmente in un forno doppio, composto da due tini a sezione quadrata di 1,2 metri di lato separati da una parete di 60 cm. di spessore e alimentato con carbone vegetale; il muro mediano immagazzinava il calore regolarizzando così il funzionamento. Il forno era munito di uno speciale apparecchio di caricamento, disposto in modo da rendere minima l'uscita dei gas nel momento della ricarica. Esso era appoggiato su pilastri superiormente protetti da una corazza in lamiera per evitare la penetrazione del mercurio nelle fondazioni. Un canale di ghisa collegava il foro al condensatore di tipo Cermak a quattro file. Il forno trattava da 14 a 15 tonnellate di minerale al giorno con un consumo del 2% di combustibili; era non solo molto più efficiente nella resa, ma Alessandro aveva apportato sostanziali modifiche che ne facevano un nuovo tipo di forno, che si preoccupava anche di limitare al massimo la dispersione del Mercurio e dei gas anche per la tutela e la salute degli Operai addetti.

Già qualche anno prima Alessandro si era reso conto della sua invenzione e a partire dal 1889, forte della sua competenza nella geometria e nel disegno e progettazione di macchine aveva iniziato una grandissima avventura che si estrinsecò nel disegno tecnico particolareggiato dei nuovi forni e nel relativo brevetto di questa sua invenzione.

E' importante questa sua azione anche dal punto di vista sociale, a dimostrazione che già in quegli anni c'erano persone che credevano fermamente nell'uguaglianza e che forti dei propri mezzi intellettuali e morali non esitavano a mettersi contro i personaggi più potenti, certi delle loro ragioni e del diritto che loro spettava.

Nel Fondo Rabezzana (eredità lasciata dalla maestra Ada Rabezzana nipote di Alessandro) sono stati ritrovati tutti i disegni originali di questo forno ed i brevetti che lo stesso conseguì in TUTTI gli Stati Europei. Ma in questo suo progetto non tenne conto della potenza e forza del potere che l'Ing. Vincenzo Spirek, Direttore di quasi tutte le Miniere Amiatine e proprietario del brevetto dei forni Cermac-Spirek, aveva conseguito presso i proprietari e quindi iniziò una battaglia tra Spirek che accusava Rabezzana di aver apportato solo modifiche al suo forno e quindi aveva in realtà copiato e solo lievemente migliorato un macchinario già ideato; viene comunque da riflettere sul fatto che gli Uffici Brevetti degli Stati Europei (Italia compresa) avranno fatto sicuramente una verifica sull'idoneità dell'invenzione, cioè non si può accettare e brevettare come nuovo qualcosa già brevettato e funzionante.

La lite dapprima solo verbale, ebbe per Alessandro tragiche conseguenze, infatti, se si eccettuano timidi riconoscimenti del Marchese Ginori Fossi, subito rientrati per non incoraggiare la crescita sociale delle classi inferiori, si trovò isolato e nulla potè contro il potente Vincenzo Spirek (di origine Boema) che dalla sua aveva non solo molti proprietari delle miniere ma era anche protetto dalle Famiglie Lorenesi (già granduchi di Toscana) che ancora molta influenza avevano nel Regno d'Italia.

L'anno 1903 il giorno 21 Agosto Alessandro deposita presso la Regia Pretura di Santa Fiora un atto di contestazione contro il Sig: Ferdinando Valeri, mandatario della Società The Santa Fiora Mercury Limited, del Sig. Senatore Marchese Carlo Ginori, per utilizzare nella sua miniera di Cortevecchia, forni di cottura per il cinabro affinchè nella stessa miniera non vengano utilizzate le innovazioni, brevettate, apportate dal Rabezzana riservandosi lo stesso la facoltà di richiedere i diritti spettanti per tale applicazione; Spirek rispose con una diffida pubblicata sui più importanti giornali di settore, tra cui la Rassegna Mineraria del 1/6/1905, ai quali Alessandro non poteva arrivare con le sue sole modeste forze e quindi si ritrovò isolato e solo.

Stupisce il comportamento poco ortodosso dell'Ing. Vincenzo Spirek , ritenuto e stimato Direttore di Miniere e persona qualificata, sembra però di assistere alla battaglia di Don Chisciotte contro i Mulini a vento, come poteva un oscuro tecnico offuscare il potere dell'Ing. Spirek che se avesse ceduto, avrebbe sicuramente perso non solo la Direzione delle Miniere, ma anche i diritti sul suo forno?. Eppure mettendo in parallelo le date e le note ritrovate, appare indiscutibile la ragione di Alessandro.

La lite tra Alessandro e Spirek passò alle vie di fatto, Alessandro, forse esasperato dall'arroganza dell'Ingegnere e dalla sua ostentazione di potere, colpì con un pugno il Direttore e questo, in forza della testimonianza di un Caporale delle miniere, fece causa ad Alessandro che perse e dovette cedere la metà della sua casa, posta nel centro di Castell'Azzara, allo Spirek.

E' a questo punto che Alessandro dovette allontanarsi dalla Miniera del Siele e pur dedicandosi alla Società di mutuo soccorso che lui stesso aveva voluto, continua imperterrito la sua azione di propaganda dei suoi forni con numerose pubblicazioni, anche in Inglese, sui vantaggi del Forno Rabezzana, ma contemporaneamente lo Spirek, continuava nella direzione di quelle che erano considerate tra le più importanti miniere di Mercurio del mondo e partecipava a congressi e pubblicava frequentemente note sui suoi forni allegate alle descrizioni delle varie miniere che dirigeva, utilizzando anche le invenzioni di Alessandro.

Nella pubblicazione (Italiano ed Inglese) che Alessandro detta alle stampe nel 1905, si può leggere una breve descrizione del suo Forno in contrapposizione a quello Czermak-Spirek:

Il Sig. Alessandro Rabezzana, già inventore di parecchi congegni meccanici e recentemente del caricatore automatico per forni a torre e che fu per molti anni addetto alla Miniera del Siele in Toscana, in qualità di meccanico, dove agivano pure da alcuni anni due forni Czermak-Spirek, ha recentemente ottenuto in Germania ed in Austria un brevetto per un forno per la torrefazione dei minerali in generale ed in particolare dei minerali idrargiferi, il quale forno segna un nuovo e felice passo nella via del progresso , essendo un perfezionamento dei forni attuali Czermak-Spirek, sia nel funzionamento come nel costo.

Il forno continuo Rabezzana a caduta automatica appartiene alla categoria dei forni a tino. Esso è costituito in massima di 8 piani o elementi piramidali a base preferibilmente quadrata. Queste piramidi o cupole, vertice in alto, sono disposte a scacchiera, per filari paralleli nell'uno e nell'altro senso, e spaziate fra di loro quanto basta perchè resti fra due contigue una feritoia pel passaggio del materiale. I vertici di quattro piramidi contigue nei due sensi costituiscono un quadrato e concentricamente ad esso viene collocata la piramide dello strato superiore, di guisa che i vari piani risulteranno tra loro uguali, ma sfalsati gli uni rispetto agli altri in modo che ad una feritoia corrisponda il vertice della piramide inferiore: dal che ne consegue che se si considerano quattro piramidi continue disposte in quadrato si hanno quattro fenditure in croce attraverso le quali passa il materiale che va a cadere sulle piramidi sottostanti.

Caratteristica del forno Rabezzana è la piramide, la quale è una cosa ben diversa dal tettuccio del forno Czermak-Spirek. Il forno Rabezzana ha sul forno Czermak-Spirek il vantaggio del maggior frazionamento del materiale ed una maggior superficie di riscaldamento, nuova disposizione del materiale stesso e di una più razionale superficie di torrefazione.

I vantaggi economici sono poi importantissimi inquantochè le spese d'impianto sono di un sesto circa inferiori di quelle richiesta per i forni Czermak-Spirek, mentre la capacità è superiore di più di un terzo.

La pubblicazione( Firenze, Stab Tip. Osvaldo Paggi e C. 1905) prosegue con il dettagliatissimo conto economico in parallelo tra i forni Czermak-Spirek e Rabezzana; è a firma dell'ing. C. Perron, altro famoso direttore di miniere cinabrifere e si conclude riportando la lettera-dichiarazione ottenuta dal Marchese Giorgio Fossi, alla quale si faceva cenno in precedenza che viene riportata per esteso:

Carissimo Rabezzana,

Vi ringrazio del disegno che mi mandaste delle camere di condensazione del quale avevo bisogno per fare certe modificazioni.

Il fornino che costruiste e che l'Ing. Sig. Magnani volle ridurre a sistema Spirek si è dovuto buttare all'aria perchè perdeva e non funzionava bene. Siccome mi piace dire sempre la verità, benchè l'Ingegnere avesse illuso (altri e non me) dicendo che con il cambiamento delle cupole non sarebbe diminuito il quantitativo del minerale da trattare.

Infatti poi è risultato che in un anno di esperienza i tettucci Spirek non hanno passato che Kg 2500 al giorno, mentre colle vostre cupole si passavano Kg 6000.

Mi ero sempre dimenticato di rimandarvi la lettera dell'Ing. Sig. C. Perron, che vi ritorno qui acclusa.

Graditemi sempre

Vostro aff.mo

March. Giovanni Fossi

Firenze, li 2 agosto 1904

Di questa lettera si è trovato l'originale nel Fondo Rabezzana.

Alessandro successivamente, probabilmente per motivi di lavoro, si trasferisce a Cengio (Savona) dove muore il 25 Agosto del 1920 all'età di 63 anni, viene comunque sepolto nel cimitero di Castell'Azzara, lascia nelle popolazioni locali un'importantissima eredità, infatti la società di mutuo soccorso, di cui altri hanno dettagliatamente parlato e della quale si trovano importanti notizie, sfociò nell'Unione Amiatina, ancora oggi attiva, ma soprattutto gli importanti insegnamenti morali e l'integrità ed onestà di questo personaggio, che, venuto dal Nord, assimilò in tutto e per tutto la nostra cultura identificandosi con i montagnoli ai quali rimase sempre affezionato e che da lui presero spunti ed esempio di crescita culturale.

E', nella massa dei personaggi che gravitarono nell'Amiata e che con le miniere si arricchirono, uno dei pochi che ha lasciato di se un buon ricordo e che anche quelli della mia generazione ed altri ormai vecchi ma che non lo hanno conosciuto direttamente, ne hanno da sempre sentito parlare e ne conservano una memoria ed un ricordo che ne fanno quasi un personaggio mitico e senza tempo. A lui è inoltre dedicato un piccolo vicolo nel paese di Castell'Azzara.

Cesare Papalini

Bibliografia:

- G.B. Vicarelli Castell'Azzara ed il suo territorio Tip Cantagalli Siena 1967;

- Ing. C. Perron Nota sui Forni di torrefazione dei minerali cinabriferi, Vantaggi del Forno Rabezzana Firenze, Stab Tip. Osvaldo Paggi e C. 1905;

- Rivista Rassegna Mineraria 1/6/1905.

- Fondo Rabezzana Eredi , Castell'Azzara

Nessun commento:

Benvenuto

Se vuoi sapere qualcosa in più su di me prima di cominciare nella lettura del blog clicca pure qui

Lino Baffetti